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Virtual tour: tipologie, usi e prezzi

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Virtual tour: tipologie, usi e prezzi

Ultimamente stiamo notando un aumento nella richiesta di virtual tour per aziende

Per cui anche se abbiamo già descritto cosa serve per un preventivo, ci sembra utile riparlarne per integrare.

Con la parola virtual tour si intende, letteralmente, un percorso virtuale fatto di foto o video 360. In questo articolo vedremo come il percorso possa essere obbligato, cioè seguire una regia predefinita, oppure essere guidato in autonomia dall’utente tramite delle apposite interazioni.

Parleremo poi come possono essere usati e infine cosa serve ad un fornitore per poterti fare un preventivo.

Esiste anche la possibiltà di fare un’esperienza virtuale guidata realizzata integralmente in CGI. Ne parleremo brevemente, perché quelle rientrano più in nel discorso della realtà virtuale e hanno un uso potenziale differente.

Cominciamo.

Guidato o autonomo: uno strumento, due possibiltà

Il virtual tour guidato è un video 360, in cui la persona ha un’unica possibile direzione nel percorso. Può girare il punto di vista a 360 gradi, con la testa se indossa un visore, con mouse o touch screen se usa un dispositivo di altro tipo. Sono possibili interazioni, per interrompere il tour e fruire di contenuti aggintivi.

Oppure si può optare per un viaggio esplicativo con commento audio, ma senza alcuna interazione. Può esser composto solo di foto “stitchate” (montate) una dopo l’altra o di foto e video 360.

Il virtual tour autonomo è invece un percorso in cui l’utente decide dove andare. Il movimento da un punto ad un altro è operato tramite semplice click, da mouse o smartphone/tablet, oppure con lo sguardo fisso per un determinato tempo sul punto in cui vogliamo andare, se indossiamo un visore.

È anche possibile declinare questo strumento in una forma mista, con una parte guidata a percorso fisso, magari gestita da un amministratore, e una parte libera. La scelta dipende da molti elementi, primo fra tutti le tue necessità aziendali nel commissionare un prodotto di questo tipo.

Interazioni: quali sono e a cosa servono

Le interazioni servono sia per accedere a contenuti aggiuntivi, sia per spostarsi nello spazio all’interno del percorso.

Tipicamente in un virtual tour le interazioni sono attivate da un hotspot. Questo è un punto particolare che può essere definito:

  • da un cambio di colore di un oggetto
  • da una modifica alla visualizzazione dell’oggetto o punto su cui siamo
  • da un segnale apposito

Si attiva in diversi modi a seconda del dispositivo che stiamo usando per visualizzare il virtual tour.

I contenuti aggiuntivi di un virtual tour sono prevalentemente di tipo informativo. Si tratta quindi di infografiche o video 2D che si aprono e che forniscono dettagli ulteriori sul punto in cui ci troviamo o sull’oggetto che abbiamo clickato.

Nelle versioni a scopo didascalico le interazioni possono essere dei veri e propri test su quanto appreso fino al punto in questione

Meno tipicamente per un percorso di questo tipo, si può “agire” su un oggetto. È importante notare che per poter usare un oggetto in un virtual tour fatto di foto sfere o video sfere 360, l’oggetto deve essere rimodellato in CGI. Gli oggetti che vengono ripresi dalle camere non sono “interazionabili”, per così dire.

Utilizzi di un virtual tour aziendale

Questo tipo di percorso ha in definitiva due utilizzi principali in un contesto aziendale: marketing o formazione.

Si può scegliere di realizzare un virtual tour per mostrare l’azienda e i processi produttivi a dei potenziali clienti. Questo può essere uno strumento a complemento di una campagna di marketing tradizionale.

Aggiungendo interazioni complesse, che apportino all’utente delle informazioni fondamentali sull’azienda e sui processi produttivi o servizi, il percorso diventa il punto di conversione per i prospect selezionati.

Aumentando ulteriormente la complessità delle interazioni, con l’aggiunta per esempio di video didascalici dopo i quali ci sono dei test a risposta multipla, si possono invece trasformare i virtual tour in strumenti didattici con cui costruire un percorso formativo aziendale.

Secondo la nostra esperienza i virtual tour risultano più utili in alcuni contesti di un’esperienza virtuale con visore. La ragione è che in effetti non è così piacevole tenere uno visore attaccato agli occhi e che pesa sulla faccia per tempi troppo lunghi.

In breve i virtual tour risultano valide opzioni nel marketing e nella formazione per le seguenti ragioni:

  • logistica (no trasporto)
  • efficacia (immersività)
  • accesso con semplice dispositivo connesso a internet

Cosa definire per avere un preventivo

Suoneremo ripetitivi, perché ne abbiamo parlato più di una volta. Il primo punto da smarcare è il tuo “perché”. Bisogna avere molto ben chiaro il motivo per cui tu e la tua azienda ritenete di investire nella realizzazione del virtual tour.

Questo punto è importante per vari motivi che riguardano te e il tuo gruppo, ma influenza molto anche il lavoro. In base agli obiettivi, si può stabilire quale tipo di virtual tour realizzare e che interazioni inserire. Quindi il tuo obiettivo determina la struttura del prodotto finale.

Stabilito questo, i due elementi fondamentali che concorrono al prezzo sono i giorni di riprese e la lunghezza della post produzione.

I giorni di riprese dipendono dalle località in cui vanno fatte, che possono essere molto estese, multiple, occupate in alcuni orari del giorno ecc.

La post produzione invece è determinata dallo storyboard, cioè il modo con cui si vuole declinare il virtual tour e le interazioni che lo andranno ad arricchire.

Ogni progetto è differente, e per noi l’ideale è fare sempre un sopralluogo dei set, per individuare criticità. Pertanto non è possibile dare costi indicativi senza aver stabilito almeno una struttura del progetto verosimile.

Dopo tutto quanto scritto sopra ti invitiamo a visitare il virtual tour della Quadriennale d’Arte Roma, per farti un’idea di cosa può essere un virtual tour mediamente complesso.

Esperienze virtuali in CGI

Avevamo accennato sopra alle esperienze virtuali in CGI. Un virtual tour, come detto può essere anche integralmente costruito in computer graphic. Ci sono delle condizioni in cui può valerne la pena, tipo quando l’immobile o il luogo da far visitare o non esistono ancora o non esistono più.

Risulta immediatamente chiaro come queste eventualità siano adatte ad un contesto molto differente da quello aziendale, per esempio nell’immobiliare o nella cultura.

Oltre a questo, la modellazione di ambienti ed oggetti in CGI, per quanto esistano le librerie di modelli già fatti, risulta costosa. E poi c’è l’animazione dei movimenti, la programmazione delle interazioni etc.

Insomma, la CGI per un virtual tour è un investimento importante, quindi va valutata la situazione con cura.

Cosa puoi fare ora?

Se sei giunto fin qui, ci permettiamo di supporre che tu abbia un qualche interesse nella realizzazione dei un virtual tour per la tua azienda.

La cosa che ti consigliamo di fare a questo punto è di analizzare bene la tua situazione e verificare se questa è una soluzione adatta in questo momento. Non sarebbe male mettere giù anche dei criteri come metrica per stabilire se il progetto, una volta realizzato, ha avuto successo o no. Specialmente se sei orientato ad un virtual tour per motivi di maketing.

Dopo di che non ti resta che contattarci!

Hai un progetto che pensi potrebbe beneficiare di realtà virtuale o aumentata? Oppure vuoi un virtual tour della tua azienda, del tuo museo, o di uno spazio fisico di ogni genere?

Ci trovi alla nostra pagina dei contatti,  facciamo quattro chiacchiere e vediamo se ti possiamo aiutare.

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Andrea Roberto

Augmenta Srl offre soluzioni digitali per diversi segmenti di business: PMI, grandi aziende, industria, startup e system integrators.



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