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Cosa serve per un preventivo (VR, AR o VT)?

cosa serve per un preventivo

Cosa serve per un preventivo (VR, AR o VT)?

Ci sono diversi elementi di cui abbiamo bisogno, noi ma anche i nostri competitor, per poterti fare un’offerta. L’articolo di questo mese è una breve guida, che speriamo ti possa tornare utile, quando deciderai di esplorare le tecnologie immersive per la tua azienda. Parliamo di cosa serve per un preventivo per un’app di VR, AR o per un VT.

Vorremmo fare subito una precisazione: non sei tenuto a sapere tutto, e hai il diritto di pretendere chiarezza e disponibilità a darti spiegazioni da parte di chi stai valutando come fornitore.

La nostra intenzione è quella di farti arrivare a scegliere il fornitore con maggiore consapevolezza ed evitarti perdite di tempo nel migliore dei casi, di essere preso in giro nel peggiore.

Ma vogliamo anche cercare di farti capire quanto lavoro c’è dietro una produzione e perché i costi possono essere più elevati di quello che ti aspetti.

A questo proposito abbiamo anche scritto quello che chiamiamo un articolo – filtro, che, lo diciamo molto chiaramente, ci serve per fare un po’ di selezione a monte, dove spieghiamo perché costiamo così tanto. I perditempo siamo certi siano un problema anche per te, quindi pensiamo che ci capirai.

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Premessa

Prima di fare una richiesta di preventivo, ti consigliamo caldamente di fare un minimo di ricerca. La farai comunque anche per le aziende a cui mandare la richiesta. È meglio sapere cosa si può realmente fare con le tecnologie immersive e cosa no. E se stai pensando che sarrebbe una perdita di tempo, think again, ripensaci! Fare una richiesta informata ti permetterà di evitarti le contro richieste di informazioni supplettive da parte dei potenziali fornitori.

In più, se stai basando una strategia comunicativa o formativa su idee fantascientifiche o poco pratiche, dovrai riformulare tutto dopo la delusione che inevitabilmente riceverai da noi (o altri).

Questo ci porta al secondo aspetto, fondamentale. Prima di chiedere un preventivo per VR, AR o VT è idispensabile avere ben chiaro l’obiettivo che ti prefiggi. In base a questo, sceglierai la tecnologia.

Permettici di essere un po’ duri: “fare qualcosa di innovativo” NON è un obiettivo.

Facciamo un esempio? Vuoi fare un programma formativo per chirurghi che li addestri ad operare in VR e vuoi che la VR renda la differente consistenza al tatto dei tessuti…STOP! Questo non si può fare. Il tatto in VR ancora non esiste, ci sono prototipi disparati, ma ancora nessuna valida soluzione commerciale. E pure i prototipi non arrivano nemmeno lontanamente a poter riprodurre qualcosa di così sofisticato come i tessuti del corpo umano.

Altro suggerimento che ti diamo è di avere ben chiaro cosa siano realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR) e virtual tour (VT). A questo proposito ti rimandiamo al nostro dizionario; è attempato, andrebbe aggiornato un po’, ma ti può aiutare (e aiuta la SEO di questo articolo;-)).

Capite le differenze tra le tre tecnologie, avrai più chiaro anche quali dispositivi usare. E anche questo ti serve, evidentemente, per capire se la tecnologia scelta può davvero essere usata per quello che ti prefiggi.

Infine, verifica se hai tempi e budget. AR e VR possono essere molto costose e ci può volere del tempo per farle.

“Vorrei sapere quanto costa fare un’esperienza di realtà virtuale di 5 minuti. Ci serve per la settimana prossima (true story)”…ecco, questo è il genere di richiesta che preferiamo non ricevere. Ci dice tante cose, di cui non parleremo qui, ma ci dice soprattutto che dovremo perdere tempo a spiegare a qualcuno perché non potremo aiutarlo.

Vediamo ora cosa serve al tuo fornitore per poterti fare un preventivo.

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Cosa serve per un preventivo, dunque?

Di seguito riportiamo alcuni dettagli che sono necessari per realtà virtuale, realtà aumentata e virtual tour. L’elenco sarà schematico, con qualche dettaglio esplicativo per cercare di essere il più chiari possibile. Alcune come vedrai, quasi si sovrappongono.

Cosa serve per preventivare un’esperienza o applicazione di VR?

  • Descrizione dettagliata dell’ambiente da ricostruire: si tratta di un ambiente reale o fantastico? Che oggetti ci sono al suo interno? Se ambiente naturale, hai delle specifiche particolari, tipo “bosco di sole conifere”? Queste informazioni servono perché in caso la definizione dell’ambiente non sia particolarmente importante, si può trovare molto nelle librerie on-line. Comprare ambienti già modellati abbassa di non poco i costi.
  • Descrizione dettagliata delle figure aggiuntive, umane e non: vale quanto detto sopra. Se ci sono dettagli che sono fondamentali, si dovrà ricorrere a modellazione manuale, altrimenti le figure si trovano senza problemi già modellate in grandi varietà. Se hai già i modelli degli oggetti che vuoi riprodurre in VR, questo aiuta. Ti diamo il formato in cui ci servono e poi li adattiamo noi alla VR. Potrai immaginare come questo sia estremamente pertinente, nel caso in cui la tua azienda produca macchinari particolari e tu voglia riprodurli in VR. Non ha senso far fare i disegni da zero, giusto?
  • Definizione della grafica (CGI): non ha senso lavorare con una grafica a definizione media o addirittura bassa, non per noi almeno. Ne risente molto l’immersività. Ma tra medio-alta e alta la differenza è enorme. La tecnologia per modellare le figure, umane e non, migliora in continuazione.  Tuttavia una definizione alta ha decisamente senso, una fotorealistica ancora non proprio. I vantaggi non superano i costi.
  • Descrizione chiara e precisa delle interazioni (se ce ne sono): l’utente che mette il visore entra nell’esperienza virtuale e agisce. Cammina, si muove, usa oggetti, tutto questo? Questa parte è pure molto importante perché la programmazione è una fase complessa e necessita di tempo e risorse. Va quindi studiata bene. Le interazioni possono anche essere assenti o ridotte al minimo, dipende tutto dallo scopo per cui ti serve la VR.
  • Tipo di visore per cui è necessaria l’esperienza: dettaglio necessario per ottimizzare l’esperienza. Si può creare un’esperienza VR per tutti i visori in commercio, ma questo aggiunge complessità, e chiaramente costi.

Cosa serve per preventivare un’applicazione di AR?

  • Attivazione: la realtà aumentata si attiva a partire da un oggetto o uno spazio. Questo può essere un “marker” (non più indispensabile), una parete, un pavimento, un QR code, un oggetto, etc. Si può anche far apparire la AR basandosi sulla geolocalizzaizone, forse ti ricordi Pokemon Go (se no, eccoti un video a caso da YouTube). Pokemon Go era basato sulla geolocalizzazione. Serve sapere chiaramente a partire da cosa la AR si attiva.
  • Descrizione dettagliata del contenuto: se l’AR attiva un’infografica, un video 2D o un’animazione in CGI con interazioni da parte dell’utente (come Pokemon Go), influenza non di poco la programmazione e quindi il prezzo finale dell’app. Chiaramente quanto sopra è determinato dall’obiettivo che ti prefiggi con l’applicazione
  • Dispositivo: la realtà aumentata si può fruire con smartphone/tablet o visori/occhiali. Questi ultimi sono ancora molto poco diffusi a causa del prezzo e di alcune questioni logistico-tecnniche, tipo l’ingombro, che ne limintano l’appetibiltà. Ma è una possibiltà da valutare. Soprattutto se il settore in cui li dobbiamo usare necessità di mani libere.
  • App nativa o Web App: la seconda opzione ti permette di lasciare spazio libero sui dispositivi degli utenti, perché il contenuto viene scaricato in diretta al momento dell’uso. Come avrai capito, però, ci vuole una connessione, e pure stabile, per essere sicuri che funzioni. La prima opzione è invece comoda per essere certi che l’app funzioni in qualunque condizione. Tuttavia limita fortemente i contenuti caricabili, perché il telefono/smatphone dell’utente potrebbe avere la memoria piena. A questa cosa si può ovviare mettendo a disposizione dei tablet durante la fruizione, nel caso, ad esempio, di aree archeologiche o fiere.
  • Pubblicazione: vuoi che l’app sia pubblicata sugli store Google e Apple? Questo comporta costi aggiuntivi, non esorbitanti, e tempistiche allungate. Google generalmente accetta un’app in una settimana, Apple può metterci tranquillamente anche un mese. Entrambi hanno poi delle richieste minime di funzioni che un’app deve avere per poter essere accettata. Niente di particolare, ma vanno tenute in considerazione. L’opzione di pubblicare è obbligatoria se intendi far scaricare l’app dagli utenti e fargliela usare autonomamente, e non in relazione ad un particolare evento o luogo.
Video AR con device mobile

 

Video AR con visore

Cosa serve per preventivare un VT?

  • CGI o video e fotosfere: un virtual tour è esattamente quello che dice il nome. Quadriennale d’Arte Roma è uno dei nostri lavori pubblici, per capirci meglio. Può essere fatto in CGI o con foto e video 360 ripresi nel luogo in cui vogliamo fare il VT. La prima opzione ha senso solo se dobbiamo ricreare qualcosa che non esiste. Altrimenti è meglio procedere con la seconda.
  • Dove dobbiamo girare: il luogo è molto importante perché gli spostamenti della troupe influenzano largamente sia la produzione, sia – che sorpresa – i costi. Non solo. Ci possono essere delle località che necessitano di attrezzatura non convenzionale, per cui il luogo è davvero importante.
  • Tempo: per tempo intendiamo il momento della giornata e la stagione dell’anno. A seconda di questi dettagli potremmo avere bisogno di illuminazione supplettiva o altre attrezzature.
  • Storyboard: è un tour, quindi ha idealmente un inizio e una fine, anche se può essere interrotto da interazioni (ne parliamo nel prossimo punto). Per fare un preventivo serve sapere approssimativamente come si svolgerà, quali saranno i punti di interesse su cui puntare maggiormente etc. Questo ci serve per stabilire il numero di foto e video da fare.
  • Interazioni e hotspot: nei VT normalmente i punti interattivi si chiamano hotspot. Una descrizione dettagliata di questo aspetto è necessaria. Gli hotspot possono servire per muoversi in autonomia (cfr. hotspot situati a terra nel tour linkato sopra). Servono anche per accedere a contenuti aggiuntivi. Questi ultimi variano da semplici infografiche, a video 2D a ricostruzioni di modelli in CGI. Tutte queste informazioni sono necessarie per preventivare il VT.
  • Sopralluogo: per quanto tutto sopra serva, è sempre necessario fare un sopralluogo sul posto per essere sicuri che quanto richiesto sia fattibile al 100%. Gli imprevisti in produzione ci sono sempre, tanto che il nostro regista ama dire che un film si fa tre volte: quando si scrive, quando si gira, e quando si monta. Ma il sopralluogo evita che detti imprevisti aumentino a dismisura o addirittura che la produzione vada cancellata.

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Conclusione

Le tecnologie di cui ci occupiamo sono piuttosto complesse, come avrai capito. Chiaramente non sei tenuto a saperne quanto noi. E francamente nemmeno a sapere con chiarezza quello che vuoi fin dall’inizio. Un buon fornitore ti saprà consigliare e guidare prima della definizione del preventivo.

Tuttavia ti consigliamo caldamente di prepararti. Le domande che non ti fai tu inizialmente, te le faranno le aziende a cui manderai le tue richieste, quindi tanto vale giocare d’anticipo, no?

E in conclusione vogliamo ribadire quello che secondo noi è il concetto più importante espresso qui: cerca di aver ben chiaro l’obiettivo che ti prefiggi di raggiungere. Non è una vuota frase motivazionale. Realtà virtuale, realtà aumentata e virtual tour possono servire scopi diversi, anche se in alcuni casi parzialmente coincidenti (tipo l’istruzione). Per questo è molto importante sapere che target di utenza hai, cosa vuoi raggiungere e che metriche avrai per verificare il raggiungimento o meno dell’obiettivo.

 

Hai un progetto che pensi potrebbe beneficiare di realtà virtuale o aumentata? Oppure vuoi un virtual tour un video 360 o ricostruzioni CGI della tua azienda, museo, spazio fisico di ogni genere?

Ci trovi alla nostra pagina dei contatti,  così facciamo quattro chiacchiere e vediamo se ti possiamo aiutare.

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AR you ready for VR?

 

 

Andrea Roberto

Augmenta Srl offre soluzioni digitali per diversi segmenti di business: PMI, grandi aziende, industria, startup e system integrators.



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