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Guida creativa per esperienze VR - AUGMENTA
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Guida creativa per esperienze VR

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Guida creativa per esperienze VR

Oggi vorremmo aiutare tutti i non addetti ai lavori con una piccola guida creativa per esperienze VR.

Riceviamo spesso richieste di persone che, incuriosite dalla realtà virtuale, vorrebbero saperne di più. Il problema in questi casi è spesso che queste richieste sono poco chiare. La mancanza di chiarrezza va da una più generica in merito alle potenzialità delle tecnologia, a quali elementi servano per un preventivo di un’esperienza VR, passando alle volte per la mancanza di un vero obiettivo.

Per aiutarti in questi punti, qualora rientrassi in una delle casistiche, abbiamo già scritto un paio di articoli in passato. Li trovi qui e qui. Per il terzo punto, gli obiettivi che ti prefiggi, non abbiamo suggerimenti, perché si tratta evidentemente di un una questione estremamente personale.

Ti suggeriamo comunque di partire sempre da quello. Chiarito l’obiettivo in maniera dettagliata, sarà subito evidente se proseguire con la VR o dirigerti altrove.

Ora poniamo che tu abbia le idee chiare su tutto, che tu sia convinto che la realtà virtuale o un video 360 con interazioni sono quello che ti serve per il tuo obiettivo. Rimane però sempre lo scoglio creativo. Non possiamo esaurire tutte le possibilità in un articolo, ma con questa guida creativa per esperienze VR vorremmo dare alcuni suggerimenti preliminari. Chiaramente poi siamo sempre disposti ad elaborare meglio di persona, qualora decidessi di rivolgerti a noi, e ad aiutarti più in dettaglio.

Vediamo di dividere in tre macro aree: marketing, formazione e riunioni a distanza.

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Marketing

Le soluzioni per il marketing possono essere ispirate a due principi: marketing emozionale o marketing didascalico.

Nella prima categoria, che è chiaramente più adatta in una fase di creazione di brand-awareness, la creatività dovrebbe essere indirizzata tutta verso l’effetto wow. Ora la realtà virtuale ha ancora una diffusione limitata tra il grande pubblico, pertanto ha senso sfruttarlo e non è difficilissimo ottenerlo.

Come creare un’esperienza che possa suscitare l’effetto wow?

Evidentemente ogni caso è a sé, ed è secondo noi importante che l’esperienza abbia una qualche attinenza con il prodotto o servizio che vuoi promuovere. Ci sono tuttavia soluzioni che sono abbastanza versatili. Per esempio un virtual tour con musica scelta accuratamente e montato in modo da dare la sensazione di volare a mezz’aria.  Oppure riprese subacquee o aeree.

Nel caso di un virtual tour 360, cioè senza CGI, ma con sole riprese reali, è fondamentale affidarsi a qualcuno che abbia esperienza di riprese 360. Il linguaggio creativo del 360 non è uguale a quello di un normale video, perché le possibiltà tecniche, se da un lato aumentano il coinvolgimento dello spettatore, da un altro limitano le soluzioni adottabili.

Un’altra soluzione potrebbe essere un minigioco come questo che faccia leva su emozioni un po’ più forti, diciamo.

Da un punto di vista del budget, in linea del tutto generica, un’esperienza in CGI con interazioni come quella del link, costa molto di più di un video 360, anche di uno fatto bene. Questo rapporto può cambiare in caso di video 360 girato in luoghi esotici, e/o con soluzioni tecniche complesse, come droni o camere subacquee.

Il marketing cosiddetto didascalico è tutto sommato più semplice da realizzare, e non serve nemmeno una particolare creatività. Si tratta di creare un video 360 con piccole interazioni o un’esperienza ludica in CGI in cui o presenti il tuo prodotto, o lo fai proprio usare.

Le interazioni sono un tema abbastanza ampio, che abbiamo già trattato in passati articoli, anche se non in modo sistematico. Essenzialmente le interazioni possono permettere di aprire infografiche, video 2D all’interno dell’esperienza VR, oppure di maneggiare oggetti. Quindi le possibilità per poter presentare il tuo prodotto o servizio sono davvero parecchie. Devi solamente scegliere quella che maggiormente si adatta a te.

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Formazione

La formazione in VR sta conoscendo un’impennata di richieste e di nuove idee. Le motivazioni sono diverse, ma possiamo riassumerle in varietà delle soluzioni attuabili rispetto alla formazione tradizionale e maggiore efficienza logistico – finanziaria. Cioè è comoda perché non obbliga a spostamenti e nel medio – lungo termine costa meno della formazione normale.

 

Come impostare un’esperienza formativa in VR?

Anche in questo caso, è difficile dare un modello che vada bene per tutte le categorie, specialmente se parliamo di formazione pratica. Quella teorica è molto più semplice, perché alla fine si tratta di predisporre un’aula, con la possibiltà di scambio di documenti tra docente e studenti, e chiaramente di chat vocale.

Per la formazione tecnico-pragmatica è importante definire alcuni elementi. Li riportiamo in forma di elenco per maggiore chiarezza:

  • tipo di ambiente/i in cui fare la formazione: cioè magazzino, officina, laboratorio, cucina etc
  • numero di ambienti: se l’ambiente esterno può avere una certa importanza nell’esperienza formativa, come nel caso di un protocollo di prevenzione anti incendio, vanno specificati i vari ambienti in cui questo protocollo deve essere applicato. Quindi, ufficio, scala, hall di un albergo, bagno etc.
  • oggetti con cui interagire: il numero degli oggetti con cui interagire e le loro caratteristiche sono fondamentali per la redazione di un preventivo. Per cui se siete interessati a formare dei futuri cuochi, per esempio, dovrete pensare a quali oggetti in cucina vanno utilizzati, e come.
  • tipo di interazione: rimanendo sul tema cucina, il cucchiaio lo dobbiamo solo poter prendere, o dobbiamo anche poterlo utilizzare per mescolare, prendere una certa quantità di ingredienti etc?
  • sistema di supervisione da parte degli esaminatori – docenti: si può implementare un sistema di controllo in tempo reale, tramite il quale un supervisore verifica da PC o tablet quello che lo studente sta facendo durante la prova. Oppure aggiungere un sistema di valutazione a punti che dia allo studente la percezione di cosa sta facendo giusto e cosa sbagliato.
  • risoluzione grafica di tutti gli elementi: la risoluzione grafica realizzabile con i software di modellazione 3D è ormai quasi identica alla realtà. Il fatto è che il fotorealismo non serve a rendere l’esperienza più coinvolgente, e costa molto. Per cui va definito questo dettaglio. Tanto più che al momento la resa migliore di un visore è 4K.

Ovviamente, se decidi di optare per la realizzazione di questo tipo di piattaforma, ricordati che nel tuo budget va inserito anche il costo dei visori che dovrai fornire agli studenti.

Nota importante: la VR permette di tracciare, con l’hardware adeguato, anche i movimenti del corpo. Va però tenuto presente che se vuoi che in VR lo studente/praticante percorra 200 metri, dovrà avere a disposizione 200 metri per camminare anche nell’aula dove la postazione di realtà virtuale è installata. In alternativa, per il movimento del corpo si può usare il “telestrasporto”.

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Riunioni a distanza

Le riunioni in presenza hanno tanti vantaggi, ma alcuni lati negativi che hanno fatto il successo di piattaforme come Zoom e simili. Tra tutti la necessità di spostamenti e di organizzazione, che in alcuni casi può essere problematica.

Ora rispetto alle piattaforme come Zoom, una piattaforma virtuale che permetta le riunioni a distanza, è un salto in avanti notevole. Qui non possiamo parlare tanto di guida creativa per esperienze VR, perché, contrariamente alle due categorie di cui sopra, le riunioni non variano molto da un settore all’altro.

Pertanto ti elenchiamo le cose che sono possibili tramite una piattaforma di riunioni virtuale:

  • aule piccole (6 pax), medie (12 pax), grandi (200 pax), che permettono di adattarsi al formato della riunione
  • possibilità di parlare con tutto il gruppo o solo con una o più persone a scelta
  • possibiltà di scambio di file multimediali, come pdf, video modelli 3D
  • possibilità di interazione con i file scambiati, per esempio con un modello 3D, che potrà essere ingrandito, ruotato, sezionato etc
  • possibilità di analytics su vari elementi relativi alla riunione, quali tempo di presenza, interazioni, tracciamento dello sguardo durante la riunione etc
  • simulazione del linguaggio non-verbale grazie all’assegnazione di un avatar ad ogni partecipante, che potrà quindi esprimersi con movimenti della testa e parzialmente con gesti manuali grazie al tracciamento delle stesse
  • possibilità di personalizzazione dell’ambiente e di inserimento del logo aziendale

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Tutto quanto scritto sopra, rende le riunioni virtuali un strumento che è scalabilie e ripetibile nel tempo tramite una temporarizzazione, che con le riunioni in presenza può risultare più problematica.

Anche in questo caso dovrai pensare ai visori nel tuo budget. Tieni presente che i visori si possono anche noleggiare, non devi necessariamente acquistarli. Ma, se intendi far diventare le riunioni virtuali una prassi invalsa nella tua azienda, probabilmente l’acquisto è consigliabile da una punto di vista economico.

 

Siamo giunti al termine della nostra piccola guida creativa per esperienze in VR. Siamo perfettamente consapevoli di non aver esaurito nemmeno lontanamente le possibiltà insite nella tecnologia, ma speriamo di esserti stati utili.

 

Hai un progetto che pensi potrebbe beneficiare di realtà virtuale o aumentata? Oppure vuoi un virtual tour un video 360 o ricostruzioni CGI della tua azienda, museo, spazio fisico di ogni genere? 

Contattaci qui, così facciamo quattro chiacchiere e vediamo se ti possiamo aiutare.

 

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Andrea Roberto

Augmenta Srl offre soluzioni digitali per diversi segmenti di business: PMI, grandi aziende, industria, startup e system integrators.



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